L’uomo con il berretto rosso

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P resento, in queste poche righe, un thriller che mi ha fatto riflettere per diverso tempo dopo aver girato l’ultima pagina; quante volte non ho saputo cogliere l’opportunità salva situazione? quante volte come Patrizio, protagonista tormentato, ho continuato nella vorticosa discesa agli inferi rifiutando il sostegno offerto da una mano tesa? L’uomo con il berretto rosso di Emanuela Navone è un romanzo psicologico che ti prende sin dalle prime battute. Patrizio non è il classico eroe, non è il personaggio che ti suscita stima o ammirazione, è un uomo mediocre, schiacciato dal costante paragone con il fratello gemello, l’altro, il figlio perfetto, l’adulto realizzato. Al contrario Patrizio incarna lo stereotipo del quarantenne in crisi, cameriere, fidanzata della quale non è molto preso, vita piatta se non fosse per la nota di colore regalata dalla condivisione dell’esistenza con la gatta Mora e il pitbull Pedro. L’autrice concede al protagonista diverse possibilità di svolta, ma il nostro Patrizio rimane fedele alla sua immagine di perdente, incastrato dal pesante giudizio che nutre nei confronti di se stesso; dovrebbe affinare l’intuito per riconoscere l’aiuto inatteso offerto da un personaggio fuori dal comune, un angelo senza ali. Thriller ben strutturato, personaggi delineati, finale forte che non ti aspetti. Brava Emanuela! Auguro una buona lettura a chi si è lasciato conquistare da questa breve presentazione… o spunto di lettura. Alla prossima settimana 🤩